La montagna è anche una terapia per malati e famiglie: l’esempio della Sicilia

La montagna è anche una terapia per malati e famiglie: l’esempio della Sicilia

Attorno a Erice il Cai organizza passeggiate lungo i sentieri con le associazioni di pazienti oncologici contro lo stress fisico e mentale . E c’è la novità della «foresta terapia»

Dici Sicilia e pensi subito mare. Ma l’Isola è anche montagna. E per chi lo dimenticasse basta guardare all’attivismo delle sezioni siciliane del Club alpino italiano. Quella di Erice e Agro ericino, attiva nei monti attorno a Trapani, per esempio ha attivato in queste settimane una nuova encomiabile iniziativa: la «montagna terapia». Passeggiate in montagna per i malati oncologici contro lo stress fisico e mentale prodotto dalla malattia e dalle terapie. Si tratta della prima iniziativa di questo tipo in Sicilia – al Nord viene già praticato – ed è realizzata in convenzione con Asp e Art (Associazione registro tumori) Trapani, con la collaborazione operativa del Comune di Erice e dell’ex Demanio Forestale.

Grande successo

Le guide ambientali del Cai e gli operatori sanitari accompagnano e danno assistenza ai pazienti, lungo il percorso dei sentieri ad anello per l’antico borgo di Erice. Il progetto era stato già avviato sperimentalmente in autunno con un primo test di grande successo, da quanto emerse dai questionari poi redatti dai pazienti. «Si tratta di un progetto strutturato con una collaborazione medico-scientifica dell’Asp. Noi del Cai ci occupiamo di formare le guide e di progettare gli itinerari, adatti al target dei pazienti e con momenti di terapia di gruppo svolti in ambito naturale», spiega Vincenzo Fazio, presidente della Sezione di Erice del Club alpino italiano. Prima uscita ufficiale a marzo con commenti entusiasti dei pazienti oncologici, dieci, alla fine dell’escursione che li ha visti accompagnati da medici e psicologi più qualche familiare. «Un’esperienza che dà il senso della cordata e della solidarietà verso gli altri», commenta il presidente regionale del Cai Francesco Lo Cascio. «Si dice che chi ce la fa in montagna ce la può fare nella vita», aggiunge Fazio. Una novità per la Sicilia che guarda adesso alle esperienze già realizzate altrove in Italia. «Vogliamo fare rete con le altre sezioni del Cai per migliorare il progetto, attingendo alle buone pratiche messe in atto fin qui».

Nuovi itinerari

Si sta progettando adesso una decina di nuovi itinerari. Non solo sul monte Erice ma anche su altri rilievi del Trapanese con transiti in aree boschive per la «foresta terapia», quando si respirano le essenze rilasciate dalle piante. E ci sono anche momenti di yoga e Qi gong medico con la dottoressa Anna Maria Grifo. Il tutto immersi nell’atmosfera di pace della montagna. E ora si pensa, sempre per fare un esempio, di allargare il progetto non solo ai malati oncologici ma anche ai giovani che soffrono di dipendenze digitali in collaborazione con le scuole.